Il Lions Club di Assisi racconta la " vita ai tempi della grande guerra"

Nella serata di venerdì 20 novembre, nelle sale dell'Hotel Windsor Savoia in Assisi, il Presidente del Lions Club di Assisi dott. Massimo Paggi ha voluto affrontare, assieme ai numerosi soci presenti, il tema della vita ai tempi della prima grande guerra, e precisamente nel tempo antecedente alla difficile decisione del governo italiano di intervenire nel campo di battaglia,siamo nell'anno 1915.

Un momento difficile per la vita del popolo italiano che, grazie alla ricostruzione storica del prof. Alberto Stramaccioni, è stato raccontato nella sua dualità; quella di che vedeva nell'intervento la possibilità di ottenere nuovi territori;  quella di chi aveva compreso il genocidio che tale scelta avrebbe comportato.

 

Un conflitto che ha interrotto cento anni di pace in Europa, una guerra distruttiva che ha coinvolto, per la prima volta, non solo i soldati  ma anche la gente comune. Una guerra, quella italiana, combattuta con eroismo e patriottismo dei soldati, ma con forti divisioni fra i generali in campo, in particolare fra Cadorna e Capello.

 

L'appassionante e coinvolgente  narrazione del prof. Stramaccioni è stata enfatizzata da alcune poesie di Ungaretti lette da Francesco Scilipoti, con particolare interpretazione capace di disegnare con la voce la scena narrata.

L'argomento è stato, inoltre, declinato dalle note e dalle soavi voci dell'ensamble vocale della Commedia Harmonica, diretta dal maestro Umberto Rinaldi, che ha voluto declinare il momento culturale dell'epoca,  in bilico fra una passato artistico, forse anacronistico, forse troppo borghese, e il desiderio di alcuni, definiti Dadaisti, di individuare nuove forme di espressione nelle varie arti in forte antitesi con la consuetudine dell'epoca.

La serata si è conclusa con la consegna, da parte del Presidente Paggi,  della Melvin Jones Fellow al socio Dott. Marcello Cucchia, quale alta onorificenza della LCIF ( Lions Club International Foundation) al quale  il nostro club ha voluto riconoscere la costanza e l'impegno operativo nel motto "we serve".